mercoledì 10 marzo 2010

Privacy o non privacy?

Rieccomi,

nella sezione tecnologica del sito di TGCom è uscito un articolo che parla di un software, Seppukoo, che permetterebbe di far sparire le proprie tracce dai social network.
In particolare, nell'articolo, viene citato il solo Facebook come social network.
L'articolo in questione recita così:
"il software Seppukoo, grazie al quale, in pochi click, chi lo usa può 'suicidarsi', pianificare la propria uscita dal web 2.0.".
Poi viene menzionato Facebook:
"Facebook ha bloccato l’applicazione, ritenuta essere pericolosa per il social network..".

Viene inoltre menzionato il fatto che Facebook (e altri social network), anche se si chiede la "disiscrizione" comunque sui server dei suddetti servizi le informazioni rimangono:
"a cosa serve, un bel giorno, chiudere ogni contatto con i social network?".

La cosa mi puzza un po'.
Come sarebbe possibile far sparire le propre tracce dal web? Bella poi la puntualizzazione del "2.0".
L'unico modo di far sparire le proprie tracce dal web è quello di andare a rimuovere direttamente dai server di tutti i social network a cui si è iscritti, le informazioni che ci riguardano.

Oibò!
E' proprio questo che fa Seppukoo?
Bhe..se è proprio questo si tratta di un vero e proprio reato, quindi se Facebook, oltre a bloccare l'applicazione, farà causa anche agli inventori, avrà tutte le ragioni di questo mondo.
Questo Seppukoo sa tanto di fregatura.....

Io, personalmente, sono iscritto a Facebook, ma me ne guardo bene dal lasciare informazioni delicate sul suddetto. E, chi vuole preservare la propria privacy, farebbe bene a fare lo stesso...

E' incredibile, la gente pensa di voler preservare la propria privacy e pretende di navigare in internet... Mha...

Metto una piccola aggiunta:
stamattina in radio ho sentito di una persona che si era iscritta a facebook ed aveva ricevuto due offese personali in privato da una persona a mesi di distanza, iscritta sotto falso nome, che evidentemente era a conoscenza di problemi di salute della persona stessa.
La persona offesa si è quindi "disiscritta" da facebook porgendo denuncia alla polizia postale.

E giù quindi ad accusare facebook.
Il deejay chiedeva quindi alla persona se, nonostante la brutta esperienza, facebook gli avesse lasciato qualcosa. La risposta lapidaria è stata "no".
Ma cosa ci si aspetta da facebook, che è poco più, o poco meno dipende dai punti di vista, di un gioco?
Ma questa persona che ha ricevuto le due offese su facebook non ha mai ricevuto nella sua vita alcuna altra offesa da colleghi, compagni di classe, amici, conoscenti?
Si è chiusa in casa per questo?
Se la risposta è si allora è coerente, ha tagliato i ponti con facebook, e ha tagliato i ponti con... tutto. Ma allora ha decisamente bisogno di un altro tipo di aiuto, di certo non l'aiuto che può fornire Facebook.
Scusate la grettezza delle mie parole, ma mi viene da ridere, per non piangere, quando sento parlare di facebook che "non porta nulla" o di facebook "che lede la mia privacy".

Inoltre la persona offesa paragonava le offese ricevute con i gruppi pubblici che offendevano e spingevano a prendersela con le persone affette da sindrome di down.

Sono due cose ben diverse: se una persona mi offende ma a malapena la conosco semplicemente la ignoro, vedrai che poi si stanca presto. Se una persona va in piazza, mette su un palco, e offende al microfono il sottoscritto e tutte le persone a me simili o vicine, eeehh..allora si che mi girano i cosiddetti...

Ciao!




3 commenti:

  1. L'articolo del TGcom contiene diverse mancanze e imprecisioni. Non si menziona da nessuna parte per esempio che si tratta di un progetto artistico, si dice che il servizio costava alcune decine di euro quando non è assolutamente vero... quanto al fatto che non faceva niente di più di quello che un utente poteva fare da solo hai perfettamente ragione, ed è quanto invogliamo in questo momento a fare.
    Però sai quante persone si sono disiscritte semplicemente perché invece di una funzionalità nascosta chissà dove l'abbiamo resa un'esperienza divertente? :)

    Poi che sia un reato poter disporre dei propri dati come meglio si crede e aiutare le persone ad autodeterminarsi è un punto di vista decisamente discutibile.

    Se ti interessa trovi maggiori informazioni sul progetto qui: http://www.artsblog.it/post/4854/intervista-suicida

    Un saluto,
    LLI

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  2. Ciao,

    grazie per il link.
    Al momento gli ho dato una breve occhiata e sembra molto interessante per capire di più su questo Seppukoo e per capire quanto, come spesso succede, gli articoli delle testate giornalistiche, online e cartacee, che parlano di tecnologie a volte siano sull'orlo del ridicolo.
    Leggerò il tuo link sicuramente con più attenzione.
    Grazie
    Ciao!

    Buck

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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