sabato 12 marzo 2011

Senza parole...

Ieri mi stavo chiedendo, mentre leggevo le terribili notizie che arrivavano dal Giappone, come avrebbe reagito la comunità complottista al cospetto di tali terribili notizie.

E' bastato aspettare il sabato per avere le prime risposte.

Una premessa:
se cercate in Google Images "centrale nucleare Fukushima" noterete che la centrale è costruita in riva al mare.
L'istinto ti porta a pensare:"Ma, con il rischio di tsunami che c'è su quelle coste, proprio in riva al mare devono andare a costruire una centrale nucleare?".
Mezzo secondo dopo invece, una persona con anche solo una conoscenza di base (se tali conoscenze non le hai, te ne stai buono e zitto o se vuoi ti documenti), arriva a pensare che, grezzamente detto, per raffreddare un reattore nucleare è necessaria una enorme quantità di liquido refrigerante.
E cosa si usa?
L'acqua del mare.
A tale scopo ci viene in soccorso anche Wikipedia che infatti conferma quanto detto.
Vedere Centrale elettronucleare e link correlati.
L'acqua, per determinati tipi di reattori quali sono quelli della centrale di Fukushima, è di fondamentale importanza per il raffredamento del reattore nucleare.
Ma vuoi che Mazzucco non si sia informato?

No.
Non lo ha fatto.

E nemmeno ha ragionato come ho fatto io e come probabilmente l'hanno fatto tantissime altre persone.
Vediamo cosa scrive oggi nel suo articolo di apertura del sito:
...a tutto ciò si aggiunga la questione dei reattori nucleari di Fukushima, che è tutt’altro che simpatica: l’ondata dello tsunami non solo ha interrotto la fornitura di elettricità alla centrale, ma pare che abbia anche reso inservibili i generatori di emergenza. (Ma benedetti ragazzi, proprio in riva al mare dovete farle, queste centrali?)...

Quanta pazienza che ci vuole a questo mondo...

Due parole sul popolo giapponese vanno spese.
Prima si vedono colpiti da un terremoto devastante, poi da uno tsunami di dimensioni hollywoodiane, e poi dall'emergenza nucleare.
Sono quanto mai convinto che, il grandissimo popolo giapponese, saprà ancora una volta rialzarsi. E lo farà ad una velocità e con una mentalità che nessun altro popolo al mondo sarebbe anche solo in grado di concepire.

martedì 8 marzo 2011

Questione di fede

Da ormai molto tempo si dice che il credere nel complottismo (e lo intendo nel modo più generale possibile) è questione di fede.

Questione di fede perchè a volte, sono dell'idea, che bisognerebbe porre una immaginaria linea di confine che non si può e non si deve valicare.

Una persona, arrivata a quel confine può decidere se continuare con le sue idee, e allora si parla di fede, oppure fare un passo indietro e rivedere le propre opinioni.

All'inizio, in tutta la mia ingenuità, non pensavo che fosse possibile, che quel limite non potesse essere scavalcato da chi ha almeno un po' di onestà intellettuale. E un po' di coerenza.
Ma i fatti sono due, o ci sono persone che non hanno un briciolo di onestà intellettuale, oppure quel limite si oltrepassa perchè conviene perchè "sicuramente troverò chi continuerà a sostenermi".

Il contesto è questo:
un utente apre un thread sul forum di Luogo Comune dove posta le immagini della sonda che ha fotografato il luogo dove avvenne l'atterraggio sulla luna.
Le foto mostrano anche i segni della passeggiata lunare degli astronauti.
The Apollo 15 Lunar Laser Ranging Retroreflector - A Fundamental Point on the Moon!

Leggete qua cosa scrive Massimo Mazzucco su quello stesso thread:
Ora basterà dimostrare che quelle immagini vengono veramente dalla Luna, e non dallo stesso modellino creato in studio. (O forse c'è qualche zuzzurellone che pensa che pubblicherebbero le VERE immagini del LRO, se lì sulla Luna NON ci fossero le tracce di Apollo 15?)
Questa, più che "la fine dei lunacomplottisti", è la fine dell'intelligenza umana.

Mazzucco chiede la dimostrazione che quelle sono davvero foto che vengono dalla luna e che davvero mostrano la superficie lunare.

In cosa potrebbero consistere tali prove?
Io non ho idea di come in questo caso si potrebbe convincere Mazzucco che davvero siamo andati sulla luna.
Se si ripetesse un viaggio sulla luna, e a tale viaggio venisse invitato a partecipare lo stesso Mazzucco, probabilmente non basterebbe perchè l'obiezione sarebbe piuttosto ovvia, ovvero "Chi mi dice che ci siamo davvero alzati da terra? Potrebbero aver proiettato delle immagini dai finestrini dello shuttle per farmi credere di essere davvero atterrati sulla luna, e durante il finto viaggio, qualcuno potrebbe aver ricreato la scenografia per farmi davvero credere di calpestare il suolo lunare" e via discorrendo.

Parlando di un altro complotto, parlando ad esempio di 11 settembre, Osama Bin Laden potrebbe andare da Mazzucco e spiegare per filo e per segno come si è svolta l'organizzazione degli attentati, ma anche in questo caso Bin Laden potrebbe essere stato pagato dal Governo USA per mentire e reggere il gioco.

Parlo di questo limite, il limite oltre il quale bisognerebbe tornare sui propri passi e valutare: se da una parte sostengo che sulla luna non ci siamo mai andati, dall'altra devo considerare quante persone dovrebbero essere state coinvolte per reggere il gioco e considerare anche le prove a sostegno del fatto che sulla luna ci siamo davvero andati.
Sarebbe necessario fare un bilancio. E qui entra in gioco l'onestà intellettuale. Quella onestà che ti deve portare a riconsiderare le tue idea.

Ma è ovvio che personaggi come Mazzucco non potrebbero mai farlo. Cosa direbbe a tutti quelli che hanno comprato i suoi DVD?
Cosa direbbe a tutti quelli che hanno donato quattrini per finanziare i suoi lavori?

E' davvero questione di fede...

mercoledì 2 marzo 2011

Elettricità o non elettricità...

Affronto solo di striscio l'argomento, di nuovo, con la speranza di avere il tempo di approfondirlo in seguito.

E' stato pubblicato un articolo, sulle principali testate online, che cita uno studio che avrebbe rivelato che un'auto elettrica inquinerebbe quanto un'auto che emette CO2.

Le elettriche inquinano come le altre auto (da Repubblica)

Se infatti è vero che queste macchine non emettono CO2 durante l'utilizzo, è anche vero che l'elettricità necessaria per ricaricarne le batterie deve essere prodotta da centrali elettriche. E il biossido di carbonio (il cosiddetto "gas verde", secondo gli scienziati colpevole del surriscaldamento globale) prodotto da questi stabilimenti sarebbe pari a quello creato dalla combustione interna.

Ma a pronunciarsi non sono multinazionali del petrolio che avrebbero tutto l'interesse a supportare una tesi del genere, ma anche chi invece tiene davvero al nostro bel pianeta. A tal proposito vengono citati WWF e Greenpeace.

Non è la prima volta che un'organizzazione punta il dito contro il mercato delle auto elettriche. Due anni fa uno studio condotto in Germania dal WWF insieme all'Izes, istituto tedesco che si occupa di ricerche sui sistemi energetici, mise un freno alla decisione del governo Merkel di mettere in strada un milione di veicoli elettrici o ibridi entro il 2020, spiegando che il progetto avrebbe ridotto solo marginalmente le emissioni di biossido di carbonio nell'ambiente. Sulla stessa linea gli appelli lanciati di recente da Greenpeace, Friends of the Earth Europe e Transport & Environment, che hanno chiesto ai Paesi europei l'adozione di obiettivi nazionali per le energie rinnovabili, in modo da assicurare che i veicoli elettrici siano realmente a "zero emissioni". 

Purtroppo al momento non ho modo di approfondire il discorso.
Sarebbe interessante, dati alla mano, vedere e paragonare le emissioni di una soluzione rispetto all'altra.

Inutile aggiungere inoltre che tale notizia, dopo una fugace comparsa nelle home page delle testate online è stata relegata alle sezioni interne delle edizioni.
Ma non per chissà quale oscuro complotto, semplicemente perchè la notizia interessa poco alla maggior parte del lettore medio delle testate online.
Allo stesso modo in cui interesserebbe un'eventuale notizia di opposto tenore.

Molto meglio parlare di Ruby e di come James Lambert sia stato escluso dalla combinata nordica ai Mondiali di Holmenkollen.
Mha...

Alla prossima