martedì 8 marzo 2011

Questione di fede

Da ormai molto tempo si dice che il credere nel complottismo (e lo intendo nel modo più generale possibile) è questione di fede.

Questione di fede perchè a volte, sono dell'idea, che bisognerebbe porre una immaginaria linea di confine che non si può e non si deve valicare.

Una persona, arrivata a quel confine può decidere se continuare con le sue idee, e allora si parla di fede, oppure fare un passo indietro e rivedere le propre opinioni.

All'inizio, in tutta la mia ingenuità, non pensavo che fosse possibile, che quel limite non potesse essere scavalcato da chi ha almeno un po' di onestà intellettuale. E un po' di coerenza.
Ma i fatti sono due, o ci sono persone che non hanno un briciolo di onestà intellettuale, oppure quel limite si oltrepassa perchè conviene perchè "sicuramente troverò chi continuerà a sostenermi".

Il contesto è questo:
un utente apre un thread sul forum di Luogo Comune dove posta le immagini della sonda che ha fotografato il luogo dove avvenne l'atterraggio sulla luna.
Le foto mostrano anche i segni della passeggiata lunare degli astronauti.
The Apollo 15 Lunar Laser Ranging Retroreflector - A Fundamental Point on the Moon!

Leggete qua cosa scrive Massimo Mazzucco su quello stesso thread:
Ora basterà dimostrare che quelle immagini vengono veramente dalla Luna, e non dallo stesso modellino creato in studio. (O forse c'è qualche zuzzurellone che pensa che pubblicherebbero le VERE immagini del LRO, se lì sulla Luna NON ci fossero le tracce di Apollo 15?)
Questa, più che "la fine dei lunacomplottisti", è la fine dell'intelligenza umana.

Mazzucco chiede la dimostrazione che quelle sono davvero foto che vengono dalla luna e che davvero mostrano la superficie lunare.

In cosa potrebbero consistere tali prove?
Io non ho idea di come in questo caso si potrebbe convincere Mazzucco che davvero siamo andati sulla luna.
Se si ripetesse un viaggio sulla luna, e a tale viaggio venisse invitato a partecipare lo stesso Mazzucco, probabilmente non basterebbe perchè l'obiezione sarebbe piuttosto ovvia, ovvero "Chi mi dice che ci siamo davvero alzati da terra? Potrebbero aver proiettato delle immagini dai finestrini dello shuttle per farmi credere di essere davvero atterrati sulla luna, e durante il finto viaggio, qualcuno potrebbe aver ricreato la scenografia per farmi davvero credere di calpestare il suolo lunare" e via discorrendo.

Parlando di un altro complotto, parlando ad esempio di 11 settembre, Osama Bin Laden potrebbe andare da Mazzucco e spiegare per filo e per segno come si è svolta l'organizzazione degli attentati, ma anche in questo caso Bin Laden potrebbe essere stato pagato dal Governo USA per mentire e reggere il gioco.

Parlo di questo limite, il limite oltre il quale bisognerebbe tornare sui propri passi e valutare: se da una parte sostengo che sulla luna non ci siamo mai andati, dall'altra devo considerare quante persone dovrebbero essere state coinvolte per reggere il gioco e considerare anche le prove a sostegno del fatto che sulla luna ci siamo davvero andati.
Sarebbe necessario fare un bilancio. E qui entra in gioco l'onestà intellettuale. Quella onestà che ti deve portare a riconsiderare le tue idea.

Ma è ovvio che personaggi come Mazzucco non potrebbero mai farlo. Cosa direbbe a tutti quelli che hanno comprato i suoi DVD?
Cosa direbbe a tutti quelli che hanno donato quattrini per finanziare i suoi lavori?

E' davvero questione di fede...

2 commenti:

  1. E' questione di fede per i seguaci.

    E' questione di interessi per i guru.

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  2. Per definizione nessuna prova è in grado di far ammettere a un complottista che si sbaglia (altrimenti non sarebbe un complottista). E' una vera e propria malattia.

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